di Ilaria Solazzo

Sono in tanti a pensare che la fantascienza rappresenti un aspetto “minore” della letteratura, deprezzandola a livello di una produzione di serie B, rispetto a quella “seria”, aulica, degna di maggiore attenzione. Un atteggiamento profondamente errato: il genere non è certamente il criterio discriminante per classificazioni di merito E lo stesso discorso vale per l’epoca nella quale un determinato testo vede la luce: in pratica, non è detto che un nuovo libro debba essere per forza “meno” di un classico che troviamo sugli scaffali delle librerie. 

Questa introduzione è utile per specificare come anche oggi – nell’Italia di questi anni – e in un genere come quello ispirato dalla fantasia tecnologica, si incontrino, a volte, testi certamente interessanti e pieni di sorprese e trovate anche geniali. Nel novero di questi, mettiamo certamente il terzo romanzo dello scrittore bolognese del fantastico (classe ’65) Mirco Goldoni, “L’era dei Badb”, Edizioni Effetto. Abbiamo incontrato lo scrittore – che di mestiere è ingegnere informatico, con la passione per la lettura e la batteria e volontario per la Protezione Civile – per farci da lui spiegare qualcosa di più su questa sua nuova opera… 


Intervista

Ilaria – Ciao Mirco e benvenuto. Per rompere il ghiaccio e farti conoscerne meglio dal nostro pubblico, raccontaci qual è il tuo rapporto con la scrittura e con questo genere in particolare… 

Mirco – Grazie per questa domanda. Per me scrivere significa mettere da parte i problemi e i pensieri di ogni giorno per evadere e lasciar viaggiare i miei sogni, le mie speranze, illusioni e timori, navigando in quel labirinto complesso che è l’essere umano. Con la fantascienza posso sbrigliare la fantasia e pormi domande su cosa succederebbe se si verificassero determinate condizioni… Più specificatamente, diciamo che adoro la fantascienza con la ‘S’ maiuscola. Una fantascienza, cioè, che poggi le sue trame fantastiche su solide basi scientifiche, affinché il ‘reale’ possa trasformarsi in “realistico”. 

Ilaria – Per spiegare al pubblico di cosa stiamo parlando, leggiamo insieme la quarta di copertina del tuo ultimo romanzo:
“Anno 2246. La Terra si trova sull’orlo del baratro climatico e demografico e l’arrivo di spietati e sanguinari invasori extraterrestri, i Badb, sembra essere il colpo finale per il pianeta. Contro ogni aspettativa, questo attacco proveniente dal profondo dell’Universo rinsalda lo spirito dei terrestri che, facendo fronte comune, riescono a resistere e ribattere colpo su colpo.
Dopo ulteriori quattro secoli di guerra e oltre sette miliardi di morti, uno sconosciuto impiegato del Dipartimento della Guerra tenta di ribellarsi a quel conflitto lontano e pulito, insinuatosi ormai nel tessuto sociale fino a diventarne parte. Troverà le risposte che cercava, ma saranno peggiori del suo più terribile incubo”. Insomma, un futuro parecchio complicato… spiegaci. 
Mirco – La situazione nella quale si svolge questa vicenda che ho voluto raccontare è complicata indubbiamente. Ma si tratta anche di un momento nel quale l’umanità fa appello ad alcuni dei suoi valori fondamentali, come quella della collaborazione reciproca. È un paradosso, ma serve la guerra per far riconquistare spazio a questi sentimenti. 

Ilaria – Per quanto orrenda sia, potremmo quasi parlare di “guerra utile” 
Mirco – Se scegliamo di esprimerci per paradossi possiamo arrivare a dire questo. La guerra non è mai utile e non potrà mai esserlo. Ma, in questo caso è lo strumento attraverso il quale il protagonista – e con lui i sopravvissuti che lo circondano – riuscirà a porre fine a questa barbarie lontana, insinuatasi ormai nella quotidianità.

Ilaria – All’inizio del testo c’è una dedica che pare però qualcosa di più… 
Mirco – La mia speranza sincera – che esprimo in quelle parole – è che le difficoltà insegnino all’uomo la collaborazione. Come esseri viventi abbiamo potenzialità quasi infinite che però, spesso purtroppo, vengono utilizzate soltanto in senso autodistruttivo 
Una collaborazione più applicata e capillare potrebbe portare a un enorme passo avanti per il nostro benessere, e voglio credere sia possibile.

Ilaria – Nel tuo libro i nemici sono ormai alle porte…
Mirco -I Badb sono una violenta razza extraterrestre, emersa dallo spazio profondo, che sbarca sulla Terra portando distruzione e morte. Sono, come dico sempre, gli “invasori perfetti”, incarnano i cattivi per antonomasia… Per gli esseri umani, però, diventano anche il capro espiatorio perfetto, a discolpa di tutte le proprie malefatte. Il resto lo lasciamo nel mistero però: per saperne di più bisognerà leggere il libro… 

Ilaria – Allora, lasciamo la suspence e passiamo ai ringraziamenti 
Mirco – Scrivere questo libro, per me, ha significato portare a termine un lavoro che avevo a cuore. Quando sono arrivato alla parola “fine”, ho ripercorso a ritroso tutto il viaggio e l’ho fatto con un poco di nostalgia. Ma sono soddisfatto e ovviamente devo ringraziare, in primo luogo, ‘Edizioni Effetto’ per la fiducia accordatami e per avermi concesso l’onore di inaugurare la loro collana di fantascienza, insieme a Planodios per la splendida copertina.
Un ringraziamento particolare a Natascia Cortesi che, oltre alla pregevole opera di editing, mi ha omaggiato di una bellissima prefazione. “Il gioco della reversibilità inizia proprio lì, a un passo dall’inganno. A un soffio dalla speranza”. 

Ilaria – Lasciamoci con un messaggio per i tuoi lettori. 
Mirco – Si dice che nella vita serva avere felicità, amore e ossigeno per respirare. Tutto vero, ma credo che ci sia anche bisogno di fortuna ed è quella che voglio augurare oggi a tutti. Andate e svegliate la vostra fortuna e ricordate sempre che se potete sognarlo, potete farlo. E non dimenticare di leggere “L’era dei Badb”! Lo trovate in qualunque libreria e nei principali store on-line. 

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Mirco Goldoni, “L’era dei Badb”, un libro di fantascienza da non perdere!
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