NORA LUX
SOL INVICTUS
LA STANZA 6 – 21 dicembre , PALATINO , ROMA
Il 21 dicembre alle ore 16.00 al Palatino di Roma, in via San Bonaventura,
l’artista Nora Lux porterà in scena attraverso l’ultima performance del progetto
UNUS MUNDUS in 6 stanze
la Stanza 6
SOL INVICTUS
L’ambizioso progetto – iniziato lo scorso giugno, dopo il lungo isolamento forzato dovuto all’emergenza sanitaria – è la prosecuzione della lunga riflessione dell’artista sul senso della vita e del tempo, in cui mette in relazione anima e luoghi simbolici, la sesta e ultima stanza a cura di Lori Adragna mette in relazione la Magna Mater al Sol Invictus.
il 21 giugno nel giorno del solstizio d’estate, si apre il semestre di Unus Mundus e del sole decrescente concludendosi proprio con il solstizio invernale il 21dicembre quando l’astro “morirà “per poi rinascere come sole nuovo.
Nora Lux, coerente con il percorso artistico e ciò che ha iniziato prima con V.I.T.R.I.O.L.U.M. (2017-2019) e poi con SOLVE ET COAGULA (maggio 2020), esplora quei luoghi che rappresentano le viscere terrene, attraverso un gesto artistico che diventa rito.
Lo scorrere del tempo è parte centrale e fondante della meditazione dell’artista ed ogni stanza, quindi ogni atto performativo, è costituito da un’autonomia temporale che è non dipendente dagli altri ma ne è intimamente collegata.
In questa ultima stanza di Unus Mundus la live performance site-specific Sol Invictus porta il culto del femminino sacro attraverso una pietra simbolica,un meteorite, presso le rovine del Tempio di Eliogabalo sul colle Palatino.
L’Intera performance si svolgerà in presenza nel pieno rispetto delle norme anti covid davanti all’entrata della Chiesa di San Sebastiano Al Palatino in via di San Bonaventura proprio di fronte ai resti del tempio di Eliogabalo. L’imperatore romano Marco Aurelio Antonino Augusto, che prese il nome del Dio El-Gabal rendendo pubblico il suo culto col nome di Deus Sol Invictus.
Naturalmente, la performance sarà visibile on line sulla piattaforma social di Facebook
“Nonostante – spiega Nora Lux – il momento storico, profondamente segnato dall’incertezza, le stanze di UNUS MUNDUS si ‘rivelano’ per giungere così dalla figura simbolica e primordiale del serpente (della penultima stanza), al SOL INVICTUS
La lunga ricerca artistica, suddivisa in 6 stanze, proprio come fossero 6 strofe di un unico componimento poetico, attravera il ciclico delle stagioni, dal solstizio d’estate al solstizio d’inverno.
Al palatino di Roma, tra la natura e i resti del tempio, l’azione vuole ridefinire le relazioni tra il culto di Eliogabalo e quello della Magna Mater, assegnando a quest’ultima una nuova centralità che respinge la tradizione storica dell’appropriazione delle sue reliquie. L’aerolite di Emesa, pietra meteorica sacra al Dio Sol, diviene qui simbolo di coniunctio oppositorum”.