Antonio Marasco, ex centrocampista del Palermo nella stagione 2002/2003 con 15 presenze ed 1 rete, è stato intervistato in esclusiva per TuttoPalermo.net dal Direttore Rosario Carraffa, durante il programma in radiovisione “Today Sport” su RTA.

Quali sono le tue sensazioni sulla stagione del Palermo in D, prima che tutto si bloccasse per il Coronavirus?

“Quando ci sono tanti avvicendamenti all’interno della società, può capitare. Difficile pensare al Palermo in D, un campionato in cui i rosanero sono ripartiti alla grande, in testa alla classifica. A essere sincero devo sottolineare che faccio il tifo per la squadra della mia città, il Savoia. Fino a qualche settimana prima dell’interruzione, questa squadra ha tenuto testa a questo fortissimo Palermo. Sappiamo tutti l’importanza di una piazza come quella palermitana, che cercava di tornare nel calcio professionistico. Purtroppo è arrivata questa pandemia che ha bloccato non solo il calcio, ma tutta la nazione. Speriamo arrivino tempi migliori, per far si che i campionati come tutte le attività calcistiche e non solo possano ripartire”.

Parlando dell’Emergenza Covid-19, difficilmente i campionati minori potranno riprendere. Lo credi anche tu?

“Il mio pensiero è che se si dovesse ripartire, si dovrebbe fare con le dovute cautele. Nel senso che bisogna far stare tranquilli i giocatori e coloro che credono in questo sport. Il calcio è lo sport trainante, però in questo momento vedo troppa confusione: non si capisce l’importanza di ripartire nelle maniere opportune, per far si che i giocatori si allenino serenamente in campo, con la mente libera dalle voci che ci attanagliano. Non sottovaluterei il fatto che nel nostro paese ci sono ancora morti, quindi non so se queste misure permettano al calcio di ripartire in tempi brevi. Immaginate il fatto che in Emilia Romagna o in Campania i governatori hanno riaperto i centri sportivi, e poi pensate ad Atalanta, Milan, Inter, che stanno in luoghi martoriati dalla malattia. Bisogna ripartire con una pandemia sconfitta del tutto, e non con i focolai ancora in giro”.

Quale è il tuo ricordo di Palermo? Arrivasti in rosanero dal Venezia di Maurizio Zamparini…

“Nel mio pur breve periodo in rosanero, non posso dimenticare il primo giorno di allenamenti al Barbera, dove ci aspettavano 10000 tifosi. Si può parlare di Palermo come una grandissima piazza. Purtroppo ci furono delle frizione con il mister Arrigoni e la scelta più giusta fu lasciare il Palermo, per il benesia dei rosanero che mie. Però mi sarebbe piaciuto rimanere, visto che poi salì in A, e non aver potuto dare un contributo è il mio rammarico. Però non dimenticherei l’operato di Zamparini che è stato importante. Fu l’artefice dell’arrivo di giocatori importanti: Cavani, Dybala, Pastore”.

Tu sei il proprietario della scuola calcio Mara8, come stai vivendo questo momento di chiusura?

“Il rammarico è che non c’è l’opportunità di continuare su quel percorso prefissato all’inizio dell’anno. Avevamo intrapreso un’importante iniziativa, quella di iscrivere una squadra al campionato di Terza Categoria, che stavamo per vincere. Purtroppo questa pandemia ci ha bloccato. Bisogna vivere giorno per giorno e che questo virus possa passare per far tornare attivo tutto il moviemnto calcistico, non solo la Serie A. Con la mia scuola calcio aderisco da due anni al progetto Junior AIC, che annovera il presidente Damiano Tommasi e il responsabile Simone Perrotta, i quali portano avanti un discorso serio e importante come la crescita delle scuole calcio in Italia”.

Quale è il tuo saluto e augurio per il Palermo?

“Spero nella promozione dei rosanero… insieme a quella del Savoia. Ultimamente ci sono stati attriti tra le società, che si sono stemperati. Tutte e due meritano il salto in C”.