Si tratta del suo primo brano musicale ed è nato durante l’emergenza sanitaria in corso
Regista e autore teatrale nisseno, Salvatore Riggi, ha composto il suo primo brano musicale. Si tratta di un brano intriso di tristezza che vuole sfociare in un nuovo senso di libertà, oggi pesantemente condizionata dall’attuale emergenza sanitaria. Quasi un grido di speranza, che nasce esattamente nella notte fra il 13 e il 14 marzo. Il giorno dopo, Giorgia Lunghi, attrice, collega e coinquilina, ha pizzicato alcuni accordi sulla sua chitarra ed è nata la canzone.
Torneremo ad abbracciarci
Parole di Salvatore Riggi
Musica di Giorgia Lunghi
Voci: Irene Michetti, Eleonora Penna, Giorgia Lunghi
Sono nato in Sicilia, anzi, al centro della Sicilia; e se la Sicilia è il centro del mondo, io sono nato al centro del centro del mondo. L’ho portata con me in ogni mio passo la mia terra e sempre la porterò. Il mio primo palcoscenico l’ho visto nel 2000, quando avevo quattro anni. Amavo inspiegabilmente Totò e i suoi film, sua era la mia prima poesia su un palco (‘a Livella), prima ancora che imparassi a leggere e a scrivere ho imparato ad amare il Teatro. Questo amore mi ha strappato dalla Sicilia ma mi ha aperto gli occhi su molte cose, forse troppe. Il Teatro mi ha reso un uomo libero di esprimermi, di parlare, di denunciare; libero di sentirmi libero. Ho studiato all’Accademia Internazionale di Teatro di Roma dove ho conosciuto colleghi diventati poi fratelli con cui girare l’Italia e il mondo con la nostra passione e il nostro lavoro. Dirigo, recito ma principalmente scrivo; mi rimbocco le maniche insomma. Amo all’inverosimile quello che faccio e per questo porto i miei lavori ovunque, soprattutto nelle scuole. I giovani devono sapere che il mondo si può cambiare. Nessuno glielo dice. Nessuno gli fa capire quanta forza possano avere i sogni. Le istituzioni hanno fallito. E’ nuovamente compito dell’arte e degli artisti mettere fine al caos. In fondo è questo che l’arte ha fatto sin da quando è nata: Guidare la razza umana verso tutto ciò che è migliore. Mi sento un ragazzo con una missione, ma sono ottimista.