#DiventeràBellissima, il movimento civico che fa capo a Nello Musumeci questa mattina ha dato vita al primo congresso. Questa mattina al Palace Hotel di Mondello, #diventeràbellissima, il movimento fondato da Nello Musumeci, si trasforma e si struttura. Diventa qualcosa di più simile a un “partito”, con tanto di organi che verranno eletti nel corso della giornata. Nato come un movimento di protesta, ha già raggiunto i due obiettivi prefissati, quello di entrare nel parlamento siciliano e soprattutto quello di portare Nello Musumeci alla guida della Regione. Adesso si lavora per il prossimo step quello di strutturare il movimento come un vero partito. E proprio questa mattina è stata avviata la fase della “strutturazione” che vedrà durante la giornata l’elezione delle assemblee territoriali.

Entro questa sera si saprà quale sarà il nome del coordinatore politico,  tra i tanti nomi quello  più quotato è quello di Raffaele Stancanelli. E con questa mattina si è conclusa l’iscrizione al partito, e si è  votato lo Statuto che prevede appunto le modifiche e la nuova struttura.

Alla nascita del partito oltre a Alessandro Aricò un folto gruppo di ficarazzesi che ha visto in prima linea il Sindaco Avv. Francesco Paolo Martorana, l’Assessore Salvatore Licciardi e il Vice Sindaco Salvatore Bisconti che hanno aderito al nuovo Partito.

Durante l’assemblea di questa mattina ha preso la parola anche il Sindaco di Ficarazzi che  ha chiesto espressamente al Presidente della Regione e a tutto il direttivo regionale del partito presente di aiutare i sindaci nelle criticità che la vita amministrativa giornaliera presenta. Le elezioni politiche sono  vicine e per questo si aprirà un dialogo con le varie compagini del centrodestra che, del resto, hanno già manifestato un forte interesse nei confronti del neo partito.

Non è affatto scontato che gli esponenti di Diventerà Bellissima confluiscano in una lista “di destra” come quella  di Fratelli d’Italia ma sicuramente si dovrà valutare il modo migliore per dare il giusto spazio e voce che il movimento merita.

di Carmelo Pantano