L’agente di mercato Claudio Pasqualin, procuratore di grandi giocatori tra i quali Alessandro Del Piero, Oliver Bierhoff, Gianluca Vialli, Domenico Criscito e tanti altri e socio onorario di Conference403, è stato intervistato in esclusiva per TuttoPalermo.net dal Direttore Rosario Carraffa e dal Collaboratore Aldo Sessa.

Cosa ci può dire per l’evento ‘La Marsa I.G.S. Football Conference‘ che si terrà il 3 ottobre a Palermo?

“I relatori sono tutte persone qualificate come Iachini, Corini, Foschi, persone di esperienza e competenza. Sarà una festa per chi ci sarà e una grande giornata di sport, cultura e legalità”.

Quanto può essere importante la reintroduzione dell’esame per fare l’agente?

“Il ritorno di regole che negli ultimi anni sono state disattese credo che giovi alla legalità. Il calciomercato era diventata una giungla con personaggi improvvisati e di dubbia moralità. Alcuni di loro, non essendoci nessun obbligo, neanche erano limpidi dal punto di vista penale. Il ritorno di queste regole è molto interessante. Si è dovuto muovere lo Stato perché se avessimo atteso la Federazione ‘campa cavallo’. D’altronde questa Federazione con il caso Serie B ha dimostrato cosa può fare. Lo Stato nella legge di bilancio dell’1 gennaio 2018 ha introdotto questa regola sull’albo degli agenti sportivi che poi verranno regolati dalle varie Federazioni”.

A proposito di Serie B, cosa ne pensa di questo caos?

“Ulteriore conferma che il calcio è nel caos, assistiamo a questa guerra di tutti contro tutti. Si ha anche l’impressione che ancora una volta entrerà in gioco la politica. Il Presidente del Collegio è persona ineccepibile ma anche lui, Frattini, ha una grande esperienza politica. Io credo che il numero delle squadre professionistiche vada diminuito auspico una Serie A a 18, B a 18 e due gironi della C a 20. Di più il nostro calcio non riesce a reggere. Dispiace per l’Associazione calciatori perché ci sarebbero meno professionisti ma devono capire che non tutti possono tirare a campare con il calcio m è un settore riservato a chi ne è capacità”.

Lei ha avuto diversi giocatori di livello, quale è stato il più difficile da gestire?

“Devo dire che sono stato fortunato, quelli difficili sono quelli scarsi che sono difficili da spostare (ride ndr.). Sono le qualità del ragazzo che contano, l’agente può anche far danni. Io ho avuto sempre ragazzi che avevano avuto dei bravi genitori e che si sono collocati da soli in questo mondo, io ho solo adeguato gli importi dei contratti alle loro qualità. Ci sono anche quelli che si sono dovuti rassegnare alla Serie C che ad oggi è come un inferno dei dannati. Ricordo Bierhoff che era all’Ascoli con l’Inter che lo aveva preso senza farlo mai giocare, gli dissi che non poteva venire a contrattare vestito molto elegante come veniva lui (ride ndr.). Lo portai in giro per Milano per farlo conoscere e lui con il suo accento tedesco disse ‘questo sembra mercato di vacche’ e così ridendo gli dissi di abituarsi”.

Che impressione ha sul Palermo? Quale è stato il grande colpo di questo mercato?

“Per quanto riguarda il Palermo credo sia di buon auspicio l’inserimento di risorse che ha auspicato Zamparini perché già la base è buona e la promozione può essere raggiunta. L’auspicio del Palermo e le altre squadre è che non cambi il format perché sarebbe un caos, ma a prescindere può centrare l’obiettivo. Gli elementi ci sono tutti. Sul mercato devo dire che la Juventus è fuori concorso, so di non dire una cosa originale. A parte i bianconeri a mio parere il miglior mercato è stato quello dell’Inter al di là dei risultati altalenanti. Credo che Lautaro Martinez con Icardi formi una coppia davvero forte”.

Lei ha portato tanti grandi giocatori a Palermo, la Società rosanero ha ottemperato agli obblighi contrattuali?

“Periodicamente ci possono essere dei problemi, io ho 74 anni e ho visto il Palermo che per pagare i giocatori aveva un segretario, non ricordo il nome, che comprava le cambiali con un assegno a vuoto (ride ndr.). Poi il Palermo è risorto e ancora i tifosi possono sperare di andare nell’unico campionato dove non si perde che è la Serie A. Sono certo che il Palermo troverà pace e la sua dimensione anche con acquirenti che spero siano credibili”.

Perché a suo parere Giovinco non rientra nel giro azzurro?

“Non me lo spiego perché è in grandissima forma, è sempre stato ad altissimi livelli nel campionato americano. Non capisco perché non venga preso in considerazione, spero che Mancini dia un’occhiata laggiù. Ne parliamo il giorno dopo aver visto quella Nazionale lì, Giovinco credo ci starebbe benissimo. Futuro? Ha un anno di contratto anche se lì la tempistica è diversa perché i contratti scadono a dicembre. Lui ha un mercato internazionale di rispetto, qualche anno fa lo voleva il Barcellona ma non andammo per farlo giocare il più possibile altrove”.