Si è concluso il 17 maggio presso la sede della Confederazione UIL Nazionale sita a Roma in via Lucullo n° 6, il 1° Congresso Nazionale del Movimento dei Poliziotti Democratici e Riformisti dal tema: “Sicurezza e Rappresentanza nel terzo millennio”. A conclusione dei lavori congressuali, si è riunita l’assemblea dei 36 delegati nazionali provenienti dalle province siciliane che hanno eletto all’unanimità Giuseppe Costantini come nuovo Coordinatore Regionale del Movimento. Su proposta del nuovo Coordinatore Regionale, sono stati inoltre eletti, Davide Lo Vetere della struttura di Agrigento e Giacomo PALISI della struttura di Palermo, nella qualità di Vice Coordinatori Regionali M.P. Il Coordinatore Regionale del Movimento dei Poliziotti Democratici e Riformisti Giuseppe Costantini dichiara: “Seguirò con grande attenzione le dinamiche che si svilupperanno in relazione al quotidiano lavoro degli organismi sindacali provinciali, a garanzia dei diritti dei poliziotti impegnati nel gravoso compito di tutelare l’ordine e la sicurezza pubblica, su un territorio difficile come la Sicilia. Sento inoltre la necessità di ringraziare la Confederazione Nazionale UIL che nel dimostrare, con grande lungimiranza, particolare attenzione ai temi della Sicurezza, ci dà la possibilità, nell’ottica dei valori confederali UIL, di affrontare con più determinazione, temi importanti per la categoria della Polizia di Stato, come l’urgente necessità di far avviare la previdenza complementare prevista dalla norma ma mai attuata per gli appartenenti alla Polizia di Stato. Ritengo inoltre che sia arrivato il momento di affrontare seriamente il tema del blocco del turn over, in relazione all’immissione di nuovo personale, che in questi anni, oltre ad incidere negativamente su un organico ormai ridotto all’osso, ha anche determinato un vertiginoso aumento dell’età media dei poliziotti impegnati sul territorio siciliano, mediamente oltre i 47 anni e addirittura in alcune province anche più di 50 anni. Per affrontare i tanti problemi di un territorio come quello siciliano, vi è la necessità di forze fresche, giovani in grado di rispondere a specifiche esigenze di sicurezza, il rischio altrimenti sarà di inevitabili riverberi negativi sulla sicurezza dei cittadini siciliani”.