Niente più zona interdetta. Niente più transenne e divieti. Dopo nove anni riapre la zona interdetta del cimitero dei Rotoli. 1200 posti liberi subito nei campi di inumazione e altri 2400 per i decomposti e le salme dei bambini. Lunghi anni di abbandono, poi i lavori al costone roccioso di Monte Pellegrino per cinque anni costati all’amministrazione comunale 5 milioni di euro e ora l’area prospiciente al forno crematorio, la più alta del cimitero, torna ad essere fruibile. Le tante famiglie che in quell’area hanno seppellito i loro defunti, possono tornare a far visita ai loro cari senza infrangere la legge. Anche se nonostante fosse in vigore in questi anni un’ordinanza sindacale che vietava per motivi di sicurezza, l’accesso a tutti, cittadini e operai, qualcuno non si è fatto fermare certo da transenne o recinzioni pur di portare un fiore sulla sepoltura dei suoi morti. Sistemazione delle rocce e installazione delle reti paramassi sulle pareti rocciose, sono queste le opere che hanno messo in sicurezza il costone dopo la caduta di massi pericolosi negli ultimi anni. Le prime attività di pulizia e diserbo sono già iniziate. “Questa parte del cimitero si era trasformata in una foresta – spiega il direttore del cimitero dei Rotoli Cosimo De Roberto – abbiamo cominciato e tutti i lavori saranno completati nel mese di giugno ma la zona, anche con attività in corso, è fruibile già da subito”. A togliere i cartelli con su scritto “Divieto di accesso” ieri mattina è stato proprio il sindaco Leoluca Orlando che ha sottolineato come finalmente si sia concluso un impegno che l’amministrazione comunale porta avanti ormai da tanti anni . “Quando l’amministrazione si è insediata – ha spiegato Orlando – ha trovato questa parte del cimitero completamente inibita. Abbiamo attivato le procedure progettuali e le gare d’appalto. Abbiamo mantenuto l’impegno e il cimitero è tornato ad essere finalmente accessibile, risolvendo anche l’ emergenza sepolture. La chiusura di questo spazio è stata una grande sofferenza per tante famiglie”. Da anni infatti il problema più grande del cimitero dei Rotoli è stata l’impossibilità di assicurare subito una degna sepoltura a tutte le salme che ogni giorno entravano al camposanto. A tutte in realtà è stata data una sistemazione, anche se provvisoria o in sepolture private requisite dal comune per far fronte all’emergenza, ma molte salme hanno spesso dovuto attendere mesi prima di essere tumulate. Ancora oggi 140 salme sono in deposito e in sala Bonanno in attesa di essere seppellite. Tutte quelle che sono state chiuse senza zincatura troveranno subito posto nei nuovi campi di inumazione liberati con la riapertura dell’area interdetta. “Oggi abbiamo dato un contributo fondamentale alla fine dell’emergenza cimiteriale – dice l’assessore comunale agli impianti cimiteriali Giusto Catania – La riapertura di questa parte del cimitero consentirà di utilizzare circa 1200 posti in nuovi campi di inumazione e averne a disposizione altri 2400 per i decomposti e le salme dei bambini”. Presente anche il vicesindaco Emilio Arcuri: “C’è ancora una piccola parte del cimitero con accesso controllato ma presto sarà fruibile liberamente del tutto anche quella. Quella inaugurata è la parte più consistente”. A benedire con il suo aspersorio la parte di cimitero riaperta il parroco della chiesa all’interno dei Rotoli, padre Piero Furnari che dopo aver recitato una preghiera con i presenti, ha ricordato le anime di quegli uomini e quelle donne seppelliti sotto la terra dell’area liberata.