Salgono ancora l’indice di trasmissibilità Rt e l’incidenza dei casi Covid in Italia: l’incidenza riferita a ieri 6 gennaio è infatti pari a 1669 casi su 100mila abitanti e raddoppia rispetto al valore di 783 della scorsa settimana.

L’Rt sale invece a 1,43 dal valore di 1,18 della settimana precedente. Emerge, secondo quanto si apprende, dal monitoraggio settimanale Iss-Ministero della Salute all’esame delle cabina di regia.

Sale il tasso di occupazione in terapia intensiva, che questa settimana è al 15,4% (rilevazione giornaliera Ministero della Salute al 06 gennaio) contro il 12,9% (rilevazione giornaliera Ministero della Salute al 30 dicembre) della settimana precedente. Il tasso di occupazione in aree mediche a livello nazionale sale invece al 21,6% (rilevazione giornaliera Ministero della Salute al 06 gennaio) rispetto al 17,1% (rilevazione giornaliera Ministero della Salute al 30 dicembre). Lo evidenzia il monitoraggio settimanale Iss-ministero della Salute.

“Il virus sembra avere sempre più i connotati di una malattia stagionale endemica”. Ad affermarlo in un’intervista al ‘Corriere della Sera’ è il direttore sanitario dell’Istituto per le malattie infettive Lazzaro Spallanzani di Roma, Francesco Vaia, il quale spiega: “Il virus non sta più prendendo i polmoni, ma si sta fermando alle prime vie aeree, come capita con le più comuni patologie respiratorie”. La variante del coronavirus Omicron “è poco patogena e presenta un’attenuazione della malattia”, prosegue Vaia, che riporta i risultati di alcuni studi internazionali: “Quasi l’80% dei contagiati da Omicron è pauci o asintomatico”. Difficile prevedere nuove ondate del virus. “In autunno si penserà a mettere al sicuro gli anziani e i fragili, proprio come da anni si fa con il virus stagionale”, spiega Vaia. Omicron, seppure meno patogena, resta “molto più contagiosa” della precedente variante Delta. “Ragion per cui – afferma Vaia – per evitare l’alta incidenza che stiamo osservando, oltre al superamento del brevetto, serve urgentemente un aggiornamento dei vaccini contro le varianti”. Allo Spallanzani è in fase di sperimentazione la nuova pillola anti-Covid. “Dai primi risultati – riporta il direttore sanitario dell’istituto – sembrerebbe dare gli effetti sperati: la malattia non si aggrava”.   Leggi Articolo su Ansa.it