La squadra di Corini in 10 per un tempo e mezzo: rosso a Marconi

Seconda sconfitta di fila per il Palermo che perde a Brescia 4-2 giocando in dieci uomini per una settantina di minuti per effetto dell’espulsione di Marconi. Succede tutto nel primo tempo: a decidere la partita le reti in ordine cronologico di Borrelli, Brunori, Di Francesco, Paghera, Borrelli e Bisoli con la deviazione di Nedelcearu.

Corini cambia cinque uomini rispetto alla partita contro la Ternana: giocano Graves e Marconi, Henderson e Coulibaly e Di Francesco torna titolare.

A completare la formazione con Pigliacelli in porta Nedelcearu e Lund in difesa, Gomes a centrocampo, Brunori e Di Mariano in attacco. Dopo 29″ il Brescia va in vantaggio con Borrelli di tacco, poi dopo 2’41” Di Mariano si procura un calcio di rigore che Brunori trasforma al 5′.

Al 13′ il Palermo va in vantaggio con Di Francesco bravo a calciare al volo un assist di Graves. Poi si spegne la luce quando Lund, al 21′, mette in difficoltà Marconi costringendolo al fallo, l’arbitro Rutella fischia il rigore ed espelle per somma di ammonizioni Marconi. Il var richiama il direttore di gara che trasforma il rigore in punizione e il giallo in rosso diretto. Corini manda in campo Ceccaroni al posto di Henderson, ma al Palermo saltano tutti gli equilibri.

Alla mezzora Paghera dal limite pesca il jolly con un tiro a uscire che si insacca alle spalle di Pigliacelli, poi al 41′ Borrelli di testa sovrasta Ceccaroni e segna il 3-2, quindi al 46′ Bisoli con un tiro che carambola su Nedelcearu e Di Francesco segna il 4-2 che manda le squadre al riposo.

Corini prova a fare qualcosa con Mancuso al posto di Brunori e Ranocchia per Coulibaly, poi sostituendo anche Di Francesco con Traorè e alla fine inserendo Vasic per Di Mariano. Il Brescia è in controllo, il Palermo ci prova con Mancuso che si vede respingere un paio di conclusioni pericolose dalla retroguardia Bresciana.

I padroni di casa vanno anche vicini al quinto gol per effetto di un retropassaggio di Nedelcearu che costringe Pigliacelli alla parata di piede in spaccata. La situazione in campo è praticamente cristallizzata e il risultato non cambia più.