Articolo a cura di Ilaria Solazzo, giornalista pubblicista e blogger.

Domani ci sarà la presentazione del libro “Cuore di sabbia”. L’invito è esteso a tutti i lettori.
Flavio Iacones vi aspetterà con gioia presso la rassegna culturale “Fabbrica” di via Mario Alicata a Crotone.

Seguiranno altre date, ma lo show case letterario del 5 febbraio 2023 rappresenta un appuntamento a cui lo scrittore tiene particolarmente, visto che si svolgerà nella sua città natale.

In questa occasione Flavio sarà accompagnato per la presentazione dalla manager Roselyne Mirialachi di Armando Curcio Editore, professionista del settore e sua amica personale.

Tra poesia e musica, grazie all’arte di Giuseppe Stripparo, si vivranno momenti davvero indimenticabili.

Un quadro della vita: è questo che si legge tra le righe del libro di Flavio, che descrive in versi aspetti comuni della nostra quotidianità. Quello attuale è il tempo di una pausa, del ristoro, della parola declamata, cantata, recitata. In buona sostanza, è un tempo imperfetto, perché troppe volte ci rende automi, costretti a ripetere azioni meccaniche. L’anima umana richiede invece bellezza, quella che spesso descrive la nostra fragilità, un luogo dove il prendersi cura di sé non abbia nulla a che fare con l’inventario dei prodotti di consumo. Un luogo in cui essere se stessi e che ci porti lontano da ciò che è superfluo. Quel luogo per Flavio, come per tanti, è la poesia. Una poesia intesa nel senso più moderno, al passo coi tempi, che non si limita a guardare da fuori ma entra nella quotidianità e nella crescita di ciascuno di noi, per offrire una scappatoia alla follia della vita contemporanea e per raccontarne gli spunti migliori, quelli per i quali vale la pena vivere. Nel rivendicare la propria libertà, questa forma espressiva si espande, scappa dalle pagine dei libri per arrivare ovunque… forse perché in un tempo nel quale tutto è fin troppo visto ed esibito, c’è bisogno di riservare uno spazio al mondo interiore, dove continuare a emozionarsi.

Tornando a questo libro, tra poesia foto e disegni, il lettore si ritrova immerso in un mondo suggestivo le cui pennellate vengono tratteggiate da Iacones con profondità e amore verso gli altri e attenzione riguardo se stesso. Scrivere poesie non è una questione di scelta. Spesso non si è in grado di fermare mente e mano: serve mettere su carta una sensazione magari difficile da esprimere, ma che ha bisogno di uscire fuori, di farsi reale. La poesia è capace di esprimere nel linguaggio qualcosa di più grande di una lingua, un’emozione che ha provocato estasi o angoscia. Consente di catturare sensazioni e di conoscerle più a fondo, di diluire un dolore o prolungarne un piacere. É profonda introspezione, ma è anche un tentativo di connettersi con gli altri.

Chi legge i versi di Iacones si trova di fronte a temi eterni dove riflettere a volte coincide con riflettersi. Flavio ha trovato un modo nuovo di raccontare la sua storia e ritornare a stupirsi. Ed è proprio questa la chiave di lettura della poesia che, se da un lato si regge sull’architrave della singolarità, dall’altro mira incessantemente all’azzeramento delle linee di margine fra il sé e l’altro da sé.

Tra le parole più suggestive di questo scritto alcune colpiscono particolarmente: “Un poeta che conosco, assapora tre volte la solitudine del suo amore: la prima quando vive in silenzio il suo sentimento; la seconda quando lo trascrive; la terza quando si rilegge e nonostante tutto si innamora sempre più”.

In un futuro prossimo, le idee che dividono gli umani non saranno più uno stimolo dialettico, una reazione chimica esplosiva, ma solo una muraglia sulla quale scrivere sopra, senza parlarci più. Gli schemi sembreranno un labirinto, l’egoismo sarà seppellito per dare di nuovo spazio all’Amore universale. Dobbiamo imparare, ci dice il poeta:
a sciogliere i legami,
alternare di generazione in generazione gli affetti,
mancare al tempo come le piante
ed imparare ad imitare per gioco la danza degli aironi.