Articolo a cura di Ilaria Solazzo, giornalista pubblicista.

Torna in scena il grande teatro d’autore: fino al 29 gennaio al Quirino – Vittorio Gassman di Roma, si replica “Testimone d’accusa”, opera del 1953 della regina indiscussa del giallo, Agatha Christie. Alla regia è Geppy Glejeses, che guida attori di fama come Vanessa Gravina e Giulio Corso. Uno spettacolo coinvolgente – nel vero senso della parola se è vero come è vero che ogni sera sei spettatori vengono chiamati a essere “giudici” degli eventi –  che  si muove tra thriller e psicologia. La magistrale penna della scrittrice inglese tratteggia un microcosmo perfetto, nel quale si muovono personaggi intriganti e reso perfettamente da attori di grido, abituati alle tavole dei più importanti palcoscenici nazionali. Un’opportunità da non perdere per gli amanti del brivido ma anche del bel teatro d’annata.

A formare la regia, come detto, un signore il cui nome è legato a doppio filo a quello del teatro italiano. Attore, drammaturgo, regista teatrale, direttore artistico, direttore teatrale e produttore teatrale italiano, guida di istituti importanti nel mondo della cultura nazionale: c’è tutto questo, ma anche molto di più, nella biografia di Giuseppe “Geppy” Gleijeses. Napoletano, classe 1954, il performer ha alle spalle un curriculum di rilievo. A partire da quando – giovanissimo – ebbe la fortuna di incrociare i propri destini con l’impareggiabile Eduardo De Filippo dal quale seppe trarre gli insegnamenti necessari per proseguirne il lavoro ed essere acclamato dalla critica come “il miglior attore partenopeo della sua generazione”.

Un titolo che Geppy si è conquistato sulle tavole dei migliori teatri nazionali a partire dal debutto – nell’ormai lontano 1974 – in “Il figlio di Pulcinella”, un’opera scritta nel 1957 proprio da De Filippo. Da lì in poi, il curriculum di Gleijeses si arricchisce delle collaborazioni con grandi nomi: da autori come Neil Coward e Albert Camus, a registi come Luigi De Filippo e Ugo Gregoretti. Per non parlare dello stuolo di colleghi con i quali ha avuto a che fare nel corso di questi decenni: Alida Valli, Marina Malfatti, Paola Quattrini, ma anche Ugo Tognazzi, Remo Girone, Lello Arena. E ancora si ricordano le collaborazioni con assolute star come Giorgio Strehler e Gigi Proietti.

A questo pantheon di personaggi vanno aggiunti quelli con cui l’attore si è confrontato nei suoi impegni al cinema, iniziati nel 1984 con “Chi mi aiuta” di Valerio Zecca. Anche in questo caso basta scorrere, tra i tanti, i nomi di Mariangela Melato, Ornella Muti, Alberto Sordi e Julian Sand. Da menzionare certamente la partecipazione al divertentissimo “Così parlò Bellavista” di e con Luciano De Crescenzo, uscito nei cinema nel 1985. Anche la tv lo ha visto tra i protagonisti, in particolare la RAI per la quale ha lavorato a produzioni di alto profilo come “In memoria di una signora amica” di Giuseppe Patroni Griffi e “Il caso di Ettore Grande” con Riccardo Tortora.

Numerosi anche i riconoscimenti conquistati nel corso della sua carriera: nel 1979 si aggiudica tanto il premio I.D.I. (come autore) che quello intitolato a Gino Cervi come attore. Più avanti (2005) fa suo anche quello che prende il nome di  Antonio De Curtis. La sua fama ha varcato pure l’oceano, tanto da ricevere ulteriori gratificazioni così al Festival Internazionale del Teatro di Baltimora come a quello di New York.

All’attività di attore, Gleijeses ha affiancato sempre quella di promoter e gestore di spazi culturali. Anche in questo caso la lista delle sue attività è notevole: dalla fondazione del teatro Acacia di Napoli alla gestione del teatro Nazionale. Geppy risulta anche tra i padri del Teatro Stabile di Calabria e dei Teatri Calabresi Associati. Nel maggio 2009 – proprio tramite lo Stabile di Calabria – diventa, dopo la assegnazione di un bando europeo, presidente e responsabile artistico d proprio del teatro Quirino – Vittorio Gassman di Roma.

Foto tratte dal sito web ufficiale del Teatro Quirino di Roma

https://www.teatroquirino.it/eventi/testimone-daccusa-2023-01-17/