di Ilaria Solazzo
Francesca Avesani Raimbault PRESENTA IL SUO LIBRO “Non avrete i miei occhi”
Ilaria Solazzo, giornalista pubblicista e blogger, ha intervistato per noi e per voi di “Azzurranews”, la scrittrice Francesca Avesani Raimbault autrice del libro “Non avrete i miei occhi” edito da Viola Editrice.
Informazioni sull’autrice
Francesca Avesani Raimbault, da sempre appassionata di gialli e casi di cronaca nera, vive a Milano dove lavora nel settore farmaceutico.
Dopo la laurea in Farmacia presso l’Università degli Studi di Milano con specializzazione in Farmacotossicologia, ha maturato una pluriennale esperienza in impianto farmaceutico e ora si occupa di microbioma e batterioterapia. “Non avrete i miei occhi”, è il secondo romanzo di una trilogia.
Descrizione del libro
Milano. Cos’ha a che fare una ricercatrice di Chimica Combinatoriale con il furto di reperti archeologici inestimabili appartenuti a un leggendario sovrano babilonese? Eppure la dottoressa Francesca Clavi, ricercatrice all’IRFS (Istituto Ricerche Farmaceutiche Statale), verrà risucchiata in un vortice poliziesco di indagini su una rediviva corrente neonazista intenta a rieditare un’antica leggenda molto cara ai vertici del Reich. Tra sconcertanti scoperte e a ritmi serrati, si svelerà un mistero le cui radici si confondono tra mito e realtà attraversando un periodo storico controverso e un’ideologia che ha duramente colpito il mondo occidentale.
Dettagli sul libro
Titolo: “Non avrete i miei occhi”.
Autrice: Francesca Avesani Raimbault.
Editrice: Valentina Succi.
Casa editrice: Viola Editrice.
Anno edizione: 2020.
Pagine: 226.
Tipo: brossura.
Copertina: flessibile a colori.
Prezzo: 15,00 euro.
Distributore: LIBRO.CO
EAN: 9788831250269.
Dove poter acquistare il libro online
http://www.violaeditrice.it/
https://www.ibs.it/non-avrete-miei-occhi-libro-francesca-avesani-raimbault/e/9788831250269
https://www.mondadoristore.it/Non-avrete-i-miei-occhi-Francesca-Avesani-Raimbault/eai978883125026/
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ILARIA – Benvenuta Francesca su questa testata giornalistica. Ti ringrazio per esserti resa disponibile per questa intervista. Per me è un piacere averti ospite nel mio salotto letterario. Certo, un luogo virtuale, ma sicuramente un importante ponte che ha permesso in passato d’instaurare una forte empatia con i miei ospiti e di sviluppare una conversazione ricca di contenuti non solo letterari, ma anche umani. Dalle informazioni che sono riuscita a raccogliere su di te sei madre, lavoratrice, vivi a Milano e prima di approdare alla scrittura, hai avuto esperienze in altri campi. Probabilmente legati tra loro. O meglio, rispondenti ad una matrice comune: la tua spiccata sensibilità. Come hanno inciso sulla tua personalità?
FRANCESCA – Grazie Ilaria, grazie di avermi accolta nel tuo salotto letterario. È un privilegio l’opportunità che mi dai di raccontare me stessa. Ogni esperienza, lavorativa e di vita, maternità compresa, ha inciso sulla mia personalità, essa è difatti la risultante di una serie di accadimenti (ciò che si suol definire ‘vita vissuta’) che mi hanno forgiata. Ognuno di essi ha aggiunto un tassello a questo puzzle di esperienze che sono io, nella mia unicità e imperfezione, la risultante di sofferenze, piccoli successi, delusioni e disillusioni. La maternità è stata ed è la mia esperienza ‘suprema’, ho compreso più aspetti di me in poco più di dieci anni dal rapporto con la ‘mia’ creatura, di quanto avrei potuto fare in cent’anni se lui non ci fosse. Il rapporto con mio figlio è un quotidiano meraviglioso viaggio anche in me stessa.
ILARIA – Per quanto una scrittrice possa scrivere bene e raggiungere un alto grado di empatia con i suoi personaggi, è veramente difficile creare un’opera letteraria così credibile e capace di turbare. Quanto c’è di te dietro questa storia edita dalla “Viola Editrice” che vede protagonisti?
FRANCESCA – Francesca Clavi sono io. Ci sono io al 100% nel personaggio che non ho raccontato, mi sono idealmente calata in un’avventura e il resto è venuto spontaneo.
ILARIA – Quanto è importante per una scrittrice vivere le varie sfaccettature del mondo dell’editoria e soprattutto trasmettere l’arte a persone che si vogliono avvicinare al mondo della produzione letteraria? Questo percorso ti ha “arricchita”?
FRANCESCA – Io credo che nessuno possa ‘trasmettere’ la propria ‘arte’ (se così vogliamo dire) ad altri. L’arte, o meglio lo definirei ‘talento’ o ancor meglio ‘attitudine’, è un tratto intrinseco della personalità, lo si può eventualmente ‘mostrare’ al lettore (nel mio caso) che può più o meno apprezzarlo. Quanto al mondo dell’editoria è molto complesso, come ogni settore economico (seppur di matrice creativa) ha meccanismi ad esclusivo appannaggio degli ‘addetti al settore’ è la loro comprensione richiede un lungo percorso che io non ho fatto (ancora).
ILARIA – Puoi riassumere il tuo libro in sei aggettivi?
FRANCESCA -Vivace – Fresco – Biografico – Sorprendente – Divertente – Intenso.
ILARIA – Valentina Succi è un editrice dinamica, di grande esperienza ed aperta anche alle sperimentazioni editoriali. Credi che con lei si sia creata quella sinergia, quel binomio che porterà a qualche piacevole sorpresa?
FRANCESCA – Mi piacerebbe moltissimo. Questi anni di pandemia hanno rallentato un po’ tutto e in una certa forma hanno temporaneamente fiaccato l’entusiasmo che mi contraddistingue, sono tuttavia stati per me anche anni di grande introspezione. Sono pronta ora.
ILARIA – Com’è stato scrivere questo libro?
FRANCESCA – Un intenso viaggio in me stessa.
ILARIA – Chi ha ideato la copertina del tuo libro?
FRANCESCA – Io.
ILARIA – Chi sono i tre autori internazionali che prediligi e perchè?
FRANCESCA – G.K. Chesterton per l’acume. P. Cornwell per il taglio medico-legale dei suoi scritti. Stephen King per l’audace fantasia
ILARIA – Se tu potessi fare un regalo all’umanità per cosa opteresti?
FRANCESCA – Uomini saggi e integri in grado di amministrare e governare con onestà.
ILARIA – Progetti futuri?
FRANCESCA – Oggi come oggi parlare di ‘progetti’ (a medio, lungo termine) è per me impossibile, soprattutto per quanto riguarda i miei libri e la carriera (se così posso definirla) letteraria, l’unico ‘progetto’ verosimile che ho è lasciare che accada ciò che ancora deve avvenire, con trepidante attesa, confidando nella mia buona stella.
ILARIA – Ti ringrazio di cuore per il tempo che mi hai concesso. Parlare con te è stato molto interessante e piacevole. Ti auguro che tu possa raggiungere sempre più lettori con le tue opere e rimango in attesa della tua prossima fatica letteraria.
FRANCESCA – Grazie Ilaria, il piacere è stato mio, auguro a te il meglio e tutto ciò che meriti.