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Le pagelle semi-fredde di Michele.

Una partita inguardabile, un naufragio inconcepibile, che coinvolge tutti, allenatore compreso, condanna il Palermo alla sconfitta più pesante della stagione, in tutti i sensi.

Le poche certezze accumulate dall’arrivo di Baldini, crollano miseramente oggi pomeriggio alla prova del nove. Un disastro tattico, una sconfitta rovinosa: la peggiore dell’anno. 

FOGGIA (4-3-3)Volpe s.v. (dal 26′ p.t. Domingo 6); Nicolao 6,5, Di Pasquale 6,5 (dal 15′ s.t. Girasole 6,5), Buschiazzo 6,5 (dal 27′ s.t. Sciacca s.v.), Rizzo 6; Petermann 6,5, Di Paolantonio 7, Garofalo 7 ; Curcio 7, Ferrante 7, Merola 7 (dal 15′ s.t. Vitale 6).

PALERMO (3-4-2-1): Pelagotti 5; Accardi 5, Lancini 4, Marconi 4; Valente 5, Odjer 5 (dal 37′ p.t. De Rose 5), Damiani 4,5 (dal 15′ s.t. Silipo 5), Felici 4,5 (dal 37′ p.t. Soleri 5); Luperini 4,5 (dal 1′ s.t. Fella 5), Floriano 5,5 (dal 37′ p.t. Crivello 4); Brunori 6.

Pelagotti 5: Nulla da addebitargli, anche se sul secondo gol foggiano si fa uccellare sul suo palo dal tiro di Merola.

Accardi 5: Paga dazio nella fase difensiva, soffrendo terribilmente il poco filtro da parte del centrocampo. Si salva in parte grazie all’esperienza.

Lancini 4: Insicuro, spesso fuori posizione, poco attento nelle marcature. Non si sbaglia nel dire che tre dei quattro gol pugliesi sono sulla sua coscienza. Disastroso.

Marconi 4: Come il suo compagno Lancini palesa tantissima insicurezza. Molto lento e poco reattivo soffre i guizzi in velocità dei peperini foggiani.

Valente 5: Stranamente impacciato ad inizio partita, commette un errore imperdonabile sul primo gol del Foggia. Poi, pian piano, rientra in partita, con qualche bella giocata in attacco, ma nella ripresa, come del resto tutta la squadra, sparisce dal campo.

Odjer 5: Risente senza dubbio della tremenda pallonata rimediata in campo sabato scorso contro la Juve Stabia. Probabilmente Baldini ne forza l’ingresso in campo negli undici titolari proprio per mancanza di ricambi. Trentasette minuti in campo a ballare come una nave in balia delle onde. Poi, il cambio.

(dal 37′ p.t. De Rose) 5: Resta l’unico centrocampista in campo ad un certo punto della partita. Solo soletto contro una banda di avversari scatenati, cosa potrebbe fare?

Damiani 4,5: Troppo brutta la sua prestazione per essere vera. Impreciso, poco lucido nella costruzione del gioco, avulso dalla manovra. Insomma, una partita da dimenticare al più presto.

(dal 15′ s.t. Silipo) 5: Viene letteralmente lanciato in campo a metà ripresa in una partita già morta e sepolta. In un tutti all’attacco senza costrutto, non era lui a poter cambiare il corso della gara.

Felici 4,5: Prestazione incolore che , per quel poco che è rimasto in campo, lo ha visto protagonista più in difesa che in avanti. Avulso dal gioco d’attacco, Baldini lo sostituisce al 37′.

(dal 37′ p.t.  Soleri) 5: Non sempre può cambiare il corso della partita entrando a match in corso. Stavolta naufraga come il resto della squadra ma volontà e impegno non mancano mai.

Luperini 4,5: Baldini lo riporta nel ruolo di trequartista e lo fa ripiombare nell’anonimato più totale. Ritorna a girare a vuoto, soffre maledettamente non trovando la giusta posizione e rischia anche l’espulsione per una brutta entrata in scivolata.

(dal 1′ s.t. Fella) 5: Entra ad inizio secondo tempo, ma si colloca in una insolita posizione arretrata. Non incide più di tanto, cerca di portare un pizzico di vivacità ma si spegne presto. Anonimo.

Floriano 5,5: Inizia bene, forse anche perchè nella veste di ex vuol farsi rimpiangere. Sembra più pimpante, dando seguito ai segnali di risveglio visti sabato con la Juve Stabia. Poi, al 36′ Baldini lo sostituisce con Crivello. Un cambio ai più apparso poco comprensibile. Peccato.

(dal 37′ p.t. Crivello) 4: Non si sottrae al naufragio della difesa rosanero. Incerto, tatticamente e nella tempistica degli interventi. Getta alle ortiche il gol del possibile 2-2 svirgolando, da solo, un assist al bacio di Valente.

Brunori 6: Continua lo stato di grazia del buon Matteo anche se stavolta il gol arriva in una situazione alquanto curiosa e anomala. L’unico che non si arrende , che combatte e cerca di farsi sentire sotto porta. Peccato per il clamoroso gol fallito a due passi dalla linea di porta che lo avrebbe portato a quota 14. Ma evidentemente oggi non era giornata, ne per lui ne per la squadra.