L’ex centrocampista del Palermo Daniele Di Donato, che ha militato in maglia rosanero dalla stagione 2000/2001 alla stagione 2003/2004, collezionando 133 presenze e messo a segno 4 reti, attuale tecnico della Vis Pesaro, è stato intervistato in esclusiva da Rosario Carraffa per TuttoPalermo.net, dove ha parlato di diversi argomenti.
Il Palermo dopo aver conquistato lo scorso anno la promozione in Serie C, quest’anno sta andando a corrente alternata, cosa pensi della rosa di Roberto Boscaglia?
“Forse ci si aspettava qualcosa di più, anche se il campionato è ancora lungo e può benissimo centrare i play-off. Certo ci sono squadre più attrezzate e più complete che stanno rispettando il loro valore, vedi la Ternana che è lanciata per la vittoria finale. Anche il Bari ha una rosa più competitiva anche se ultimamente sta facendo un po’ fatica, ma la serie C è questa, è molto difficile”.
I tifosi rosanero non sono contenti dell’andamento della propria squadra, cosa ti senti di dirgli?
“Normale che i tifosi si aspettassero qualcosa di più, la squadra è stata troppo altalenante. A loro posso dire di stare vicino alla squadra anche perché il Palermo è patrimonio della città e va difesa sempre”.
Tu hai conquistato una promozione proprio dalla Serie C alla Serie B con la casacca rosanero, oltre la promozione dalla B alla A, cosa serve per per ambire almeno a salire passando dai play-off?
“Erano altri tempi, ed anche li dopo la cavalcata iniziale ci fu un periodo di flessione che ci stava costando cara, poi però al momento giusto ci siamo ripresi, ma c’erano altri calciatori, esperti e di un altra categoria. Con i play-off inizia un altro campionato e una storia a se, bisogna arrivarci innanzitutto con una condizione psicofisica ottimale”.
Come ricordi la tua ultima stagione in rosanero con la promozione nel massimo campionato italiano, dove non hai potuto vivere la Serie A con questa maglia nella stagione successiva?
“L’ultima stagione mia è culminata con il ritorno del Palermo dopo 33 anni in Serie A, è stata una stagione importante dove tutto insieme, squadra, società e tifosi eravamo una cosa sola, questo ci ha permesso di andare dritti come un treno, fino alla festa finale”.
Ora stai guidando una squadra di Serie C, dopo aver ottenuto una promozione dalla Serie D alla Serie C con l’Arzignano, cosa è cambiato nella mente di Di Donato rispetto a quando era un giocatore?
“Da allenatore è molto diverso, ci sono tanti aspetti da curare e mantenere un equilibrio che da giocatore non ci sono, comunque è sempre bello perché continui ad essere sul campo”.
Tornando a parlare di Palermo, pensi che possa in qualche anno tornare in Serie A o servirà un cambio societario?
“Essendo tifoso del Palermo, ci spero tantissimo che torni a calcare i campi che gli competono, ovvero quelli della Serie A. Certo ci vuole una buona programmazione che sia 3/4 anni non è importante, l’importante che non si facciano passi tanto per fare, bisogna essere chiari”.
In Serie A sarà lotta fino alla fine tra Milan, Inter e Juventus?
“In serie A si, anche se la Juventus sta tornando fuori ed è abituata a certe pressioni”.
In Europa potrà vincere una squadra italiana?
“In Europa vedo squadre più attrezzate anche se alla fine il bello del calcio è che non c’è nulla di scontato”.