di Giuseppe Messina
E’ disponibile su tutte le piattaforme digitali “Masochist”, il nuovo singolo di Gianluca Amore (Pako Music Records/Visory Records), un artista che, con la sua voce potente e la sua timbrica raffinata e facilmente riconoscibile, riesce a toccare le corde dell’animo, emozionando gli ascoltatori, anche grazie a testi minuziosamente curati e sonorità accattivanti, fresche e contemporanee.
“Masochist” racconta, in maniera ironica, la fine di una relazione vissuta dal punto di vista di chi lascia ed uno stato mentale-emotivo che ci porta ad essere attratti da qualcuno, o da qualcosa, che ci fa soffrire, ma nonostante ciò, ci fa sentire vivi.
Il protagonista si sente finalmente libero, libero di essere e fare ciò che vuole, pur provando dolore e sofferenza, perché consapevole di essere innamorato non tanto dell’altro, ma dell’idea di venire avvolto da un turbinio di passione che però, porta solo a malessere e sensi di colpa.
Un brano che con ironica intelligenza punta il focus sulle relazioni rie, su quei legami affettivi, non soltanto di coppia, che portano uno dei due partner ad essere dominante e l’altro, di conseguenza, dominato.
Il testo, impetuoso e ricco di sfumature, si posa su una produzione trascinante, tutta da ballare, trasponendo in musica il significato dirompente del pezzo e la contrapposizione tra dolore ed energia vitale, un’energia sì malata ed autolesiva, ma pur sempre scintilla, fiamma di un fuoco che arde nel cuore, un cuore da tempo involucro di ghiaccio e disillusione, che tornacosì a battere a pieno ritmo.
La voce di Gianluca, tra le più vigorose ma al tempo stesso ricercate della nuova scena cantautorale italiana, arricchisce il singolo di classe, energia e sentimento, dando vita ad un inno liberatorio, una canzone manifesto per tutti coloro che scelgono, liberamente, di vivere un amore controcorrente, lontani dai giudizi da chi li circonda.
Ad accompagnare il brano, il videoclip ufficiale, diretto da Ivan Frattina che, su un concept dello stesso Gianluca Amore, rappresenta l’idea della prigione, una prigione costruita dal protagonista della storia e lo fa attraverso quattro elementi: una vasca ricolma d’acqua, un’enorme scatola, una sedia a cui legarsi ed un letto. Il fondo bianco è stilema della dimensione eterea in cui la narrazione è inserita, all’interno della quale tempo e spazio si sono fermati.