Oggi, via Zoom, conferenza stampa di presentazione della nuova riedizione espansa del suo ultimo album, uscito nel mese di novembre 2019, che diventa “D.O.C. Deluxe Edition “
“D.O.C. è un album dove in ogni canzone c’è un inizio di redenzione. La stessa cosa c’è in questi brani aggiuntivi”: così Zucchero ha sintetizzato la natura del progetto, parlando in video-conferenza stampa ai giornalisti. La riedizione del suo album uscito nel novembre 2019 porta il titolo di D.O.C. Deluxe Edition. La differenza, sostanziale, sta nel fatto che, oltre ai brani già noti, il progetto contiene sei nuove canzoni e fra queste il feat con l’amico Sting, September, già in rotazione radiofonica. Gli altri cinque brani sono Non Illudermi Così, rivisitazione in italiano di Don’t Make Promises; Wichita Lineman, cover di Jimmy Webb; e gli inediti Succede, Facile e Don’t Cry Angelina. E a proposito di quest’ultimo brano, Zucchero ha raccontato: “la scrissi originariamente durante la lavorazione di Oro Incenso e Birra. L’ho completata a giugno di quest’anno, aggiungendo le parti che mancavano e con il testo basato su un libro che racconta la storia vera di una staffetta partigiana”. Il libro a cui si riferisce Zucchero è quello di Ezio Meroni dal titolo Angela.
Il singolo September è stato prodotto da Sting e mixato da Robert Orton, vincitore di ben quattro Grammy. Oltre che nell’album di Zucchero, il brano sarà incluso anche nella tracklist dell’album Duets di Sting, la cui uscita è prevista il 19 marzo 2021. In conferenza stampa, Zucchero, divertente come non mai, si è lasciato andare a un aneddoto: “Lui ha voluto girare il video di September alle 6.30 di mattina. Per me è stato un problema anche perché io non mi alzo prima dell’una. Lui invece aveva pure fatto mezz’ora di piscina all’aperto, per tonificarsi prima di iniziare le riprese. Questo perchè lui era abituato ad alzarsi presto sin da bambino perché suo padre faceva il lattaio. Infatti io nel video sembro un po’ rincoglionito…”
Ha anche voluto ricordare Paolo Rossi, il campione scomparso qualche giorno fa: “Paolo Rossi era una persona di una dolcezza infinita, intelligente, semplice. Da quando mi sono trasferito a Pontremoli ho organizzato diverse partite per cause benefiche e lui era sempre pronto a venire. Siccome io sono una schiappa, avevamo deciso che il fuorigioco non esisteva! Lui mi diceva: ‘Vai tigre!’, mi passava il pallone in maniera calibratissima perché io facessi gol e puntualmente lo sbagliavo”.
Critico sul panorama musicale del momento, anche la situazione creatasi con la pandemia in atto è stata oggetto di una sua affermazione “Lo streaming? Piuttosto che niente è meglio piuttosto, ma è tutta un’altra storia, rispetto ai concerti dal vivo, non c’è il ritorno di energia del pubblico, che mi rieccita a cantare una canzone anche se è la centesima volta che lo faccio”. E a proposito di musica ha affermato: “Non aspettatevi le rivoluzioni dal rock, che ultimamente è stato molto annacquato. Il rap ha preso il suo posto. Comunque io mi auguro tanto che il rock torni ad avere la funzione che aveva un tempo”.
Non ha risparmiato critiche alle istituzioni e all’atteggiamento nei confronti della cultura e dello spettacolo: “Io vedo poco interesse. Non solo verso la musica ma anche verso il cinema, il teatro… Quando il governo parla di cultura, parla magari del ritrovamento di un mosaico a Pompei o comunque di cose culturalmente molto alte. Qualcuno ha detto che facciamo divertire. Per me è brutto che siamo considerati così, perché siamo esclusi da un’ottica culturale”.
Complicato il suo rapporto con i social network e le nuove modalità di distribuzione della musica: “Spotify e streaming: parli con uno che purtroppo non ne sa molto, e forse non se ne interessa nemmeno tanto, il che non sarà un buon investimento per il mio futuro. Lo streaming andrebbe cavalcato, e io non lo faccio, come non sono molto social – i social stanno a me come una cravatta al maiale. Parlavo giorni fa con il manager di Paul McCartney, che sostiene che lo streaming crescerà ancora e che sarà inarrestabile; io spero che la bolla scoppi e che si ricominci a fare dischi e canzoni come una volta”.
In compenso per il suo nuovo album ha l’idea di rieditarlo non solo in digitale, in doppio CD e in triplo vinile, ma anche in triplo vinile colorato, come va di moda. “Per me va bene, non faccio nessuna fatica. Addirittura il manager di Paul McCartney mi ha detto che loro hanno fatto undici colori diversi”.
Zucchero ha anche anticipato che a ridosso di Natale uscirà una sua versione di Silent Night in italiano, ma che “invece di parlare soltanto del Bambin Gesù, è diventata una ballata di pace e di speranza”.
Quando lo vedremo dal vivo? Gli show previsti nei mesi di settembre e ottobre di quest’anno, ovviamente, sono stati posticipati. Per ora Zucchero accarezza l’idea di un calendario che lo vedrebbe sul palco nei mesi di aprile e maggio 2021.