Il Presidente della Lega Pro, Francesco Ghirelli, è stato intervistato in esclusiva dal Direttore di TuttoPalermo.net Rosario Carraffa per il proprio giornale, dove ha affrontato diversi temi.
La pandemia da Covid-19 ha colpito purtroppo anche la Serie C, sono previste nuove norme rispetto a quelle già in vigore?
“Le norme ci sono. Per quello che riguarda il protocollo sanitario abbiamo chiesto una modifica che ci consenta di utilizzare i tamponi cosiddetti rapidi. Darebbe possibilità organizzative migliori per sopperire all’emergenza ed a costi inferiori. Contemporaneamente ci siamo attrezzati per governare le emergenze, augurandoci che, invece, il campionato non abbia intoppi”.
Il caso Palermo ha portato un po’ di confusione per via dell’elevato numero d positivi all’interno della squadra, la norma non prevede di considerare per avere il numero minimo di 13 giocatori compreso un portiere anche i giocatori della Primavera che contano almeno una convocazione in prima squadra, così come avvenuto per il rinvio delle gara del Palermo contro il Potenza e la Viterbese?
“Non c’è alcuna confusione. Tanto è vero che abbiamo governato lo spostamento, non il rinvio di circa trenta partite senza litigare tra i club”.
Pensa che ci sia la possibilità di sospendere la Serie C, se la situazione non migliorerà?
“La pandemia si sta ampliando. Mi auguro che si riesca ad invertire la situazione. Spero, sogno che si possa seguitare a giocare. Se si dovesse verificare l’opposto, seguiremo quanto ci diranno le autorità sanitarie e governative”.
Per la questione TV per le gare di campionato ci sono novità?
“Le partite continueranno a essere trasmesse in chiaro fino a quando Eleven non avrà assicurato una piattaforma capace di darci garanzia della visibilità delle stesse e di farlo con un livello qualitativo elevato. Nel frattempo Eleven deve rimborsare chi ha pagato”.
Le società si sono tutte adeguate ai protocolli ufficiali, cosa di può fare in più per contenere i contagi?
“Quello che è richiesto alla gente normale: mascherine quando non si gioca, lavarsi le mani, attenzione nel seguire il protocollo sanitario. Se si eliminassero gli abbracci in campo al gol, si farebbe un’azione educativa per i giovani. Anche se è duro non gioire fino in fondo”,
Si poteva evitare quelli che è successo a Trapani?
“Sì, se chi non ha possibilità finanziare non si avvicinasse al calcio. Sì, intensificando i controlli. Sì, dandoci normative più severe. Qualcosa abbiamo fatto se il Trapani dopo due partite non giocate è stato escluso. Certo mi dispiace per i tifosi”.