Tony Di Piazza, Vice Presidente del Palermo, è stato intervistato in esclusiva per TuttoPalermo.net dal nostro Direttore, Rosario Carraffa, durante il programma in radiovisione “Today Sport” su RTA, dove ha parlato di diversi argomenti.

Lei si spende da anni per promuovere l’italianità nel mondo, ad esempio attraverso la grande manifestazione ‘New York Canta’. Quali sensazioni le trasmette l’Italia? 

“Credo che noi italiani abbiamo degli attributi unici, come il valore della famiglia e rispetto sociale. Questo cerchiamo di trasmettere ai nostri figli, e il modo migliore di farlo è mantenere viva questa italianità, anche se è sempre più difficile col passare del tempo. Però noi ce la mettiamo sempre tutta. Il festival è una delle cose di cui siamo orgogliosi, trasmettendo l’italianità con la musica”.

Come è nato l’interesse per il Palermo?

“La passione per il calcio l’ho sin da piccolo, quando negli anni 60 (così come ora francamente) ero un tifoso dell’Inter. Poi un paio di anni fa, grazie anche a mia moglie (che è barese), si è creata un’amicizia con Gianluca Paparesta, con cui stavo per aquisire il Bari, prima della loro insolvenza. Non se ne fece nulla, ma l’amicizia è rimasta. Il sogno di ogni sportivo è essere alla direzione della squadra della sua città, cosa che fino a pochi anni fa era difficile. Quando è successo quello che è successo al Palermo, non potevo farmi sfuggire questa occasione di entrare a far parte di questa rinascita”.

Quale è il suo rapporto con il presidente Mirri? Discutete spesso, e parlate di mercato?

“Con Mirri c’è un buon rapporto e ci sentiamo frequentemente. Naturalmente la parte tecnica la lasciamo a Sagramola e Castagnini. Sono loro che si occupano dei giocatori”.

In questo momento è tutto fermo e ripartire, almeno in Serie D, potrebbe essere difficile. Il Palermo è primo a 7 punti dal Savoia: non dovrebbe aver problemi ad essere promosso.

“Certo. Noi la promozione ce la siamo meritata sul campo: abbiamo giocato 3/4 di campionato, avendo 7 punti di vantaggio. Credo che non ce la possono negare. Noi però preferiamo ancora che si torni a giocare. Abbiamo mantenuto la squadra in città come richiesto dalla federazione, quindi siamo pronti per riprendere. E’ chiaro che non possiamo farlo da soli: le altre squadre non sono pronte. Sarebbe per loro difficile adeguarsi alle nuove norme sanitarie. Francamente sarà difficile per questo campionato riprendere la corsa”.

A proposito di Serie C, la squadra sarà costruita per vincere o ci sarà un periodo di ambientamento a quel campionato?

“Abbiamo un organico forte, ma ci sarà qualche ritocco per rinforzarla. Si punta alla promozione diretta dalla C alla B senza assestamento, come abbiamo stabilito nel programma originale”.

Tornando all’uomo Di Piazza, come si racconterebbe ai tifosi, di ciò che ha fatto nella vita?

“Difficile per me farle un resoconto personale. Mi occupo principalmente del ramo immobiliare tra New York e la Florida. Da oltre 25 anni sono attivo nella comunità, battagliando per la difesa dell’italianità, e ora per promuoverla. Questo è Tony Di Piazza”.

Lei è d’accordo nel chiudere ora i campionati minori, o si deve aspettare per prendere una decisione definitiva?

“Credo che la Lega ci stia impiegando troppo tempo, specialmente per le leghe minori. Noi, come dicevo, abbiamo tutti i giocatori in città e forse siamo gli unici. Perciò abbiam bisogno di risposte al più presto: o si riprende oppure si smette di giocare. Francamente la vedo difficile riprendere la Serie D. Inutile rimandare per la Serie D e C, ma ci rimettiamo alle direttive degli enti federali”.

I tifosi ci chiedono del mister Rosario Pergolizzi: resterà anche nella prossima stagione?

“Risposte non posso darne. Pergolizzi però ha fatto un ottimo lavoro, perchè vincere un campionato in D non è facile. Delle volte i tifosi vogliono il bel gioco, ma in D è difficile. Squadre molto inferiori che col Palermo si giocavano la partita della vita. Alla fine se siamo 7 punti avanti, il merito è anche di Pergolizzi. Per la prossima stagione si vedrà”.