Lanciato un appello a coloro che vorranno inviare materiali inediti, girati restando rigorosamente in casa, che raccontino come si trascorre il tempo, cosa si vede dalle proprie finestre, quali paure, riflessioni e pensieri ci accompagnano, chi è al lavoro e chi a riposo forzato
S’intitolerà Viaggio in Italia e racconterà la vita e le emozioni degli italiani “chiusi a casa” in questo tragico momento storico. E’ il progetto di un docufilm con la regia del premio Oscar Gabriele Salvatores. A partire dai prossimi giorni attraverso i canali social e i tradizionali mezzi di comunicazione verrà lanciato un appello a coloro che vorranno inviare materiali inediti, girati restando rigorosamente in casa, che raccontino come si trascorre il tempo, cosa si vede dalle proprie finestre, quali paure, riflessioni e pensieri ci accompagnano, chi è al lavoro e chi a riposo forzato.
Salvatores, come tutti gli italiani è chiuso tra le pareti domestiche, quindi chiede di utilizzare i telefonini come se fossero i suoi occhi, per permettergli di viaggiare all’interno delle case. Una redazione composta da una rete di operatori e collaboratori su tutto il territorio nazionale si occuperà della ricerca e dell’archiviazione del materiale.
La ricerca dei materiali seguirà una cronologia, cominciando a raccontare l’inizio dell’epidemia, quando si guardava alla Cina pensando fosse lontana, fino ad arrivare a ciò che stiamo vivendo oggi. Il film, prodotto da “Indiana Production” e “Rai Cinema”, si avvarrà della partecipazione e della collaborazione di istituzioni, associazioni di volontariato, scuole di cinematografia e comunicazione ed enti.
“Si tratta per “Indiana” di una grande sfida produttiva per riuscire in questo difficile contesto a realizzare il primo film completamente sviluppato e prodotto in modalità smart working”, dichiara Indiana Production. “Il servizio pubblico, anche nel settore cinematografico, vuole e deve essere presente in un momento in cui il nostro Paese ha bisogno di sentirsi coeso – dice Paolo Del Brocco, ad di Rai Cinema – sentiamo per questo la necessità di agire attraverso i mezzi della cultura e del cinema per realizzare un’operazione sulla memoria collettiva e la testimonianza di quanto tutti noi stiamo vivendo in questo tempo”.