Prima assemblea oggi in Via Rosellini per Paolo Dal Pino, eletto l’8 gennaio scorsopresidente della Lega Serie A. Il manager milanese, dopo aver incontrato nei giorni scorsi i rappresentanti dei club che non lo hanno votato (come Inter e Juventus) per cercare di ricreare subito un clima di unità, si è presentato con un discorso a tutte le 20 società della massima divisione intervenute alla riunione.
L’ex dirigente di Pirelli, Telecom e Windha affrontato anche il tema della prossima vendita dei diritti tv del triennio 2021-24. Dal Pino ha sottolineato soprattutto la necessità di aumentare i ricavi dei diritti internazionali, aspetto sul quale Liga e Premier League incassano molto in rapporto alla Serie A (in particolare gli inglesi).
Il neo-presidente, che può sfruttare anche il fatto di avere avuto esperienze lavorative all’estero (da ultimo in Brasile, paese protagonista del calcio mondiale), insisterà soprattutto sull’importanza di coinvolgere gli Ott in questa tornata di vendita. Nei prossimi giorni incontrerà i rappresentanti di Amazon e Facebook, che da qualche anno sono attivi sul mercato dei diritti sportivi. Negli ultimi mesi il colosso dell’e-commerce ha investito sulle partite di Premier League, Bundesliga e Champions League. L’Italia vuole inserirsi.
Le prime dichiarazioni di Dal Pino confermano questi obiettivi: “Il nostro campionato deve tornare a essere il più visto al mondo. Abbiamo davanti sfide bellissime. Trasformare la Lega in una media company internazionale e crescere sulle piattaforme alternative dove la fruizione del contenuto avviene con modalità alternative. Penso a mio figlio che non guarda le partite intere. Dobbiamo organizzarci internamente per rendere il prodotto più fruibile. Dobbiamo spostare l’attenzione dal nazionale all’internazionale”. E’ questo l’aspetto sul quale intende lavorare Dal Pino insieme all’adDe Siervo: recuperare terreno su Premier League e Liga. Inarrivabile il campionato inglese, l’obiettivo ragionevole può essere raggiungere la Liga che, nel nuovo triennio, vende i diritti esteri a 890 milioni a stagione, due volte e mezzo la Serie A, ora a quota 350 milioni. “Deve cambiare la modalità di presidiare questo mercato. Deve diventare meno passivo. Adesso vendiamo i diritti a IMG e poi non controlliamo come va. Faccio un esempio, in Brasile, paese che conosco bene (Dal Pino è stato manager di Telecom nel gigante sudamericano, ndr), la partita del campionato italiano viene trasmessa dal canale internazionale della Rai, non su Espn e Fox. Significa che i tifosi brasiliani non vedono la Serie A. Non basta vendere questi diritti, bisogna poi andare in giro per il mondo a farci vedere, con le nostre leggende calcistiche, ad esempio. E bisogna presidiare reti di social network che in alcune paesi hanno centinaia di milioni di seguito”.
Previsto nei prossimi giorni un appuntamento con Mediapro per riannodare i fili di una trattativa complicata, sfociata in cause legali contrapposte, dopo mesi di incomprensioni. Per gli spagnoli, interessati a realizzare il canale della Lega, ci sarà JaumeRoures. E ovviamente, in questo giro di consultazioni, rientrano Sky e Dazn, attuali detentori dei diritti tv del campionato italiano.