L’ex portiere del Palermo Matteo Guardalben, in rosanero dal 2004 al 2006 con 43 presenze all’attivo e recentemente eletto miglior portiere dell’era Zamparini dai lettori di TuttoPalermo.net, è stato intervistato in esclusiva da Rosario Carraffa e Aldo Sessa per TuttoPalermo.net durante “Today Sport”, programma in onda in radio e tv su Radio Tivù Azzurra ogni sabato e domenica dalle 14:00 alle 17:00.

Cosa dici ai lettori di TuttoPalermo.net che ti hanno eletto miglior portiere dell’era Zamparini?
“E’ stato un grandissimo piacere sapere che la gente si ricorda ancora di me e addirittura vincere questo sondaggio mi riempie d’orgoglio. Ho dei ricordi stupendi di quel Palermo, di quei tifosi che mi facevano vivere emozioni uniche domenica dopo domenica. Credo che la mia vittoria sia frutto di quella stagione strepitosa da parte di tutta la squadra, credo si stata la migliore stagione dell’era Zamparini“.

In molti si chiedono come mai sei andato via da Palermo così presto…
“Purtroppo sono andato via da Palermo esclusivamente per un discorso familiare. I miei figli vivevano a Parma ed avevo necessità di stare vicino a loro. Stavo così bene a Palermo che se non avessi avuto queste necessità probabilmente adesso sarei magazziniere in rosanero!”

Quale parata in maglia rosanero ti è rimasta particolarmente nel cuore?
“Il rigore che ho parato in casa con l’Atalanta. Venivo da un’infortunio, tutto lo staff medico e l’allenatore, Guidolin, diedero l’ok per mandarmi in campo nonostante qualche problemino e alla fine quel rigore parato è stato una liberazione fantastica sotto la curva che esultava”.

Ricordiamo che in quell’anno sei anche arrivato alla convocazione in Nazionale…
“E’ stato un periodo stupendo, è stato anche l’anno dei mondiali del 2006. Purtroppo poi ho subito un infortunio contro il Parma e si è rivoltato tutto, mi sento comunque molto fortunato ad aver vestito la maglia rosanero, non me ne sono mai pentito. Ho capito subito che uomo fosse Guidolin, c’era una squadra eccezionale ed un entusiasmo tra i tifosi che non dimenticherò mai, anzi ne approfitto per fare un piccolo reclamo ai tifosi: quando vedo le partite del Palermo con gli spalti vuoti mi viene una tristezza immensa, chiedo ai tifosi di andare allo stadio perchè loro erano il motore che ci dava la forza di fare tutto”.

Il Palermo ripartirà dalla B, da cosa bisogna ripartire?
“Se andiamo a vedere gli ultimi campionati di Serie B si vede che chi costruisce una squadra per salire in A alla fine sale, il mercato e la costruzione della squadra sono fondamentali. Spero arrivino giocatori esperti in grado di far risalire subito la squadra in A. A volte la retrocessione va vista come una cosa negativa, io preferisco vederla come una ripartenza”.

Parlando della finale di Champions tra Juventus e Real Madrid. Chi vedi favorito?
“Vedo il Real leggermente favorito, diciamo 55%, ma soltanto perchè i blancos sono abituati a giocare certe partite mentre per molti bianconeri sarà una “prima volta”, o una seconda. Ovviamente tiferò Juventus perchè sarà bello vedere un’italiana vincere in Europa. Lo spero anche per Barzagli, se lo merita. Comunque rispetto a qualche anno fa i bianconeri non sono “una sorpresa”, questo è già importante”.

Proprio Barzagli è al momento in testa nel sondaggio per il miglior difensore dell’era Zamparini… (Potete votare cliccando QUI)
“E sono sicuro che lo vincerà lui, non me ne vogliano gli altri ma Andrea è di un’altra categoria, soprattutto per la persona che c’è dietro al calciatore, io l’ho conosciuto da ragazzo ma era già un ragazzo d’oro all’epoca. Diciamo che vedo favoriti lui e Fabio Grosso”.

Parlando di un “collega”, Gigi Buffon che nonostante l’età è ancora al top. Ci hai giocato insieme a Parma, ha sempre avuto questo carisma e questi mezzi?
“Quando sono arrivato al Parma era difficile gicoare titolare tra i pali in Serie A a 21-22 anni, Buffon ci è riuscito a 18. E’ normale che per riuscire ad emergere bisogna avere una certa personalità. Dopo i primi allenamenti, dove mi mettevo dietro la porta per vedere, ho chiamato il mio procuratore e gli ho detto “Guarda che qui non giocherò mai se c’è lui!”. E’ normale che adesso le sue qualità fisiche siano in calo, ma è fuori discussione che sia all’altezza di alti livelli, è quasi un peccato che tra un pò smetterà, ha la grande qualità di essere un trascinatore anche quando parla e ci mette la faccia, trasmette sempre le giuste sensazioni”.

Più Hellas Verona o Chievo Verona?

“Ovviamente per me Hellas Verona, pur avendo tanti amici del Chievo e stimando il loro presidente. Non sono potuto andare a festeggiare allo stadio la promozione dell’Hellas, però ho festeggiato dopo con alcuni giocatori”.